Reduci da una stagione a Playa del Carmen, Mexico, Alessandro “Pr3d4” Predaroli (a sinistra in foto copertina) e Leonardo “RookieLe” Tononi sono rientrati alla base.

Dopo un’esperienza più che mai formativa sull’universo dot com, i due grinder lombardi – che hanno condiviso l’esperienza oltreoceano con Paolo ‘folliabartko’ Baroni – sono tornati alla routine del punto it e in attesa di definire una nuova meta per l’autunno 2017 si sono messi ‘in proprio’ avviando un percorso di stack/coaching:

“E’ uno stimolo necessario. Provare a insegnare il gioco ad altri ragazzi e vedere che ottengono risultati grazie ai tuoi input dà grande soddisfazione. E’ chiaro che dietro questo nostro nuovo progetto ci sono inevitabilmente anche riflessi economici, ma quel che più ci preme è dare un imprinting tecnico a chi ha davvero voglia di fare.”

Per Ale e Leo l’importanza dello studio teorico è infatti un punto focale, per non dire determinante, ai fini di un atteso positivo.

“Bisogna essere obiettivi e realisti – tuona Tononi. Se un player spende solo 3-4 ore di studio al mese, potrà anche essere il più vincente d’Italia, ma se parliamo di pure competenze tecniche non ci siamo proprio. Per migliorare il proprio gioco la review è fondamentale. Perché si fa bet bet shove in certi spot? Perché dobbiamo tribettare questo o quel range contro oppo che apre con un determinato stack? A queste domande ci sono risposte matematiche, che in pochi sono in grado di dare. Noi non siamo la bibbia, ma dedichiamo costantemente ore e ore del nostro tempo allo studio teorico del gioco. In Italia sono davvero pochi quelli che si occupano della teoria come andrebbe fatto. Il corollario di quest’affermazione vien da sé: non credo ci siano più di 10 player in grado di reggere l’impatto con il dot com o l’eventuale liquidità condivisa. E una grandissima fetta di reg, che oggi sente di ‘avere edge’, verrebbe invece inevitabilmente risucchiata nell’abisso.”

Pur essendo ancora un punto interrogativo, la liquidità condivisa appena citata non è più utopia e il suo avvento potrebbe realmente cambiare gli scenari del poker online nello Stivale. Ma secondo Predaroli non tutti sarebbero capaci di accoglierla a braccia aperte:

“Non è una manna dal cielo. E’ chiaro che per un reg MTT mediamente skillato la possibilità di avere più tornei e più garantiti non può che essere un bene – afferma Preda – ma il rischio d’incappare in downswing pesanti è dietro l’angolo. Personalmente sarei felice se venisse introdotta perché innanzitutto avrei la possibilità di grindare un numero decente di MTT. I 400-500 tornei che gioca mediamente un reg punto it sono un campione troppo esiguo per poter sperare di avere successo in MTT. Giocandone un migliaio il discorso cambia, ma potrebbe comunque non bastare…”

Predaroli (a sinistra), Tononi (al centro) e Baroni in un recente scatto messicano

Sia Ale che Leo, difatti, sottolineano quanto sia ancora troppo sottovalutata l’incidenza dell’alea nel breve periodo:

L’influenza della run non è ancora stata realmente concepita da nessuno. Ci sono studi che dimostrano che un player su 5 con ROI atteso 20 può comodamente flattare (fare even) o addirittura perdere su un campione di 5000 giochi. E sul punto it 5000 giochi sono circa un anno di tornei. Questo è uno dei tanti, emblematici dati che dimostrano ancora una volta quanto sia rilevante la buona sorte per chi gioca MTT. Vincere un colpo al 20% al final table di un Major sposta quello che può essere il profit di mesi di gioco. E se davvero qualcuno pensa di poter dribblarla senza nemmeno studiare… è davvero fuori strada!”

L’articolo Predaroli e Tononi a gamba tesa: “In Italia nessuno studia quanto dovrebbe! I Reg sensati sono una decina…” sembra essere il primo su Italiapokerclub.

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